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[FANFICTION] Anata no yakusoku -La storia del Samurai e della Principessa

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view post Posted on 7/4/2012, 13:44

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si infatti non è facile scrivere in diretta...
niente concerti..mmm convinta lo avresti incontrato cosi XD
 
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view post Posted on 7/4/2012, 21:06
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Grazie ancora :wub: !Eh no, non lo incontro lì, domani o più tardi scrivo un capitolo...sempre che non crolli sulla tastiera
 
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CAPITOLO 7

Mi svegliai felice eh? Sicuramente. Però mi accorsi con stupore che un po' mi erano mancati. Sto parlando dei miei sogni. Non ricordavo neanche più cosa significava svegliarsi leggeri, con la voglia di affrontare la giornata. Avevo un'eccitazione addosso che non riuscivo a decifrare totalmente. "Non ho sognato. Dovrei esserne felice eppure..." "Non sei mai contenta." Ross lo disse con gli occhi sulla tazza di tè. Io, completamente sciolta sullo schienale della sedia e le mani strete intorno ai metalli che la sorreggevano respiravo un'aria nuova. "Mi piacerebbe vivere qua, mi sento incredibilmente a casa" Mi guardò con la testa bassa, come se stessi dicendo una marea di cazzate "Sì, davvero, Ross, credimi!" "Mi stai prendendo in giro?" Allora non riuscivo ancora a sorridere completamente, ma mi sforzai di farlo. Subito dopo colazione saremmo andate alla Avex, la mega casa discografica di Caio. Mi divertivo a immaginarmi Ross davanti a lui. Chissà, magari poteva incontrarlo...io per l'occasione mi ero fatta carina. Cioè, mi ero truccata alla meglio, ma le mie occhiaie erano ancora troppo visibili e per questo avevo optato per un paio di occhiali da sole. La Avex distava a pochi isolati dal nostro albergo, ci arrivammo in metro. Quanta gente...però sembravano cordiali, voglio dire...non è che tutti mi sorridessero, però avevano una luce negli occhi che era completamente diversa da quella a cui ero abituata. Sembravano interessati a me. Ross diceva che era a causa dei miei occhi, perchè "non è facile trovare qualcuno con gli occhi a mandorla blu" . Già il mio colore era particolare, perchè è un blu intenso, non azzurro chiaro, un blu scuro. Peccato che in Italia non facesse più effetto a nessuno. Non feci in tempo a demoralizzarmi che eravamo già davanti alla fatidica Avex. "Me lo sento! Incontrerai Caio...ci sarà un incontro oggi, tu incontrerai Caio!" "Sei una pessima veggente, tesoro. Caio è a Seoul ora, non può essere qui." "Non senti le vibrazioni nell'aria?" No, non le sentiva, mi rispose la sua espressione stupita. Fissava l'entrata della Avex senza dire una parola, le labbra spalancate. Allungò una mano e mi afferrò il braccio "Sulle scale...guarda le scale..." Cominciava a stringere un po' troppo, mi faceva decisamente male. "Ma...cosa c'è?" "Guarda!" Indicò l'entrata della Avex, due uomini sulle scale stavano parlando. Non riuscii a capire da cosa provenisse quell'energia che mi sentii nascere improvvisamente dentro...l'agitazione, l'ansia...nonostante tutto cercai di deglutire per balbettare "Caio?" "No...non è Caio...Dio, Angie, quello...quello è Gackt!" Povero Cristo! "Ma quale dei due? Quello gobbo?" "Sì...sì, quello con la giacca di pelle, vedi?" Eral'unico dei due che ci dava le spalle. Mi stava trasmettendo tutta la sua agitazione "Vai! Vai a chiedergli un autografo!" "Oh no...no no Angie, io non mi posso muovere, ti prego, vai tu! Ti prego!" "E come pensi che io possa fare? In che lingua gli parlo? Questo è giapponese..." Ma io riuscivo a muovermi?... "Parla inglese...oddio si stanno salutando...fermalo ti prego!" "Ma come lo fer..." "Angie! Ti prego non ci ricapiterà mai più una cosa del genere!!!" "Ma almeno lasciami il braccio, me lo stai staccando!" "Oh sì...scusa..." mi liberò e cominciai a camminare con più tranquillità possibile. Stavo facendo appello a tutta la mia calma senza capirne il perchè. "Scusa..." si bloccò e con le mani in tasca mi sparò il suo viso addosso. Non esagero a dire che me lo sparò addosso, perchè ricordo che feci qualche passo all'indietro con il terrore negli occhi...come se davvero avessi ricevuto un proiettile in mezzo alle costole. Sorrise e no...non doveva farlo...cosa...cosa stavo facendo io lì? Che dovevo fare? "Ciao!" Accompagnò il suo saluto con un movimento della mano. Come si chiamava? Non potevo uscirmene con "Poor Christ" sicuramente. "Ah...ehm...la mia amica..." indicai Ross sperando ci fosse ancora, non riuscii ad accertarmene perchè staccare gli occhi da quel viso per me era impossibile "...la mia amica vuole...vuole fare...vuole fare una cosa con te." Figura di merda. Aggrottò le sopracciglia "Sì?" "Eh...è lì..." l'impedita. Mi sentii una disadattata ma perchè? Non ancora potevo sapere la verità. Tutto però peggiorò quando si tolse gli occhiali da sole, mi stupii del mio primo pensiero che fu "Ti ho trovato" non so se lo espressi o meno a voce...ma lui continuava a sorridermi. Non riuscivo più a dire una parola e feci ancora qualche altro passo indietro. Sperai nell'arrivo di Ross perchè per me il tempo poteva fermarsi lì. In quel momento infinito. Avevo troppi pensieri nella testa, mi somigliava tanto, sì e nello stesso tempo mi sembrò la creatura più bella che io avessi ai visto. Sicuramente per quello mi sentii così indifesa...così...persa? Ross evidentemente si accorse del mio piccolissimo problema e si avvicinò a me afferrando ancora il mio braccio "Ciao Gackt...scusa, io vorrei farmi una foto con te," A me. A me doveva passare la macchina fotografica? "Angie, ci fai una foto?" Foto? Io avevo ogni energia del mio corpo impegnata a tenere su me stessa, come avrei potuto pretendere di reggere anche una macchina fotografica? Non capivo...ero confusa, mi veniva da piangere, non... "Angie?" "Eh? Ah...si, sì, mettiti vicina a ...a lui." Ross ci impiegò un po', ma lui fu così carino da tenderle un braccio come per invitarla. Ma non sto scherzando, non mi tolse gli occhi di dosso un attimo. Ross si fece rinchiudere nell'abbraccio e io...io dovevo scattare la foto, allora, no? Eh...sarebbe venuta mossa, sicuramente e Ross non me l'avrebbe mai perdonato. "No...no scusate, non ce la faccio." Lo confessai lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. "Angie che ti prende? Ti prego!" Povero Cristo allungò una mano e mi rubò la macchina fotografica, la posizionò leggermente più alta delle loro teste e scattò. Consegnandola a Ross le regalò un sorriso immenso.Ma quanti denti aveva quell'uomo? "Grazie...grazie Gackt! Angie, vuoi farti una foto con lui?" "Vado io dalla tua amica, non credo sia in condizioni di muoversi." Non fece in tempo a darmi fastidio quella sua affermazione ironica che mi aveva già abbracciato forte, in posa per la foto. Mi cedette un ginocchio e mi odiai profondamente. Che mi stava succedendo? Mi rilassai subito dopo, appoggiando la testa sull'incontro delle sue clavicole...aveva un profumo buonissimo...e mi sentii improvvisamente tranquilla tra le sue braccia. La sua voce era ancora più profonda attraverso la sua cassa toracica: "Hai smesso di tremare." "Sì...e non so perchè..."
 
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view post Posted on 8/4/2012, 11:50

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ahahha sarebbe unico..vai all'avex e ti becchi gackt XD
la nostra protagonista come era prevedibile rimane folgorata..vedremo ora che succede *_*
angie mi piace sempre più
 
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view post Posted on 8/4/2012, 16:14
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Oh mi fa tanto piacere :wub:
 
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view post Posted on 8/4/2012, 19:42

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CITAZIONE
la nostra protagonista come era prevedibile rimane folgorata..

eh si, l' effetto Gackt :love:

CITAZIONE
le regalò un sorriso immenso.Ma quanti denti aveva quell'uomo?

XDXD il suo supersorriso *^*
 
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view post Posted on 8/4/2012, 20:46
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Ahahahah! Esatto!!

CAPITOLO 8

Non chiusi occhio quella notte. Rimasi a pensare...continuai i pensieri del giorno, da quando avevamo lasciato Gackt. Avevo il cervello in pappa, non ci capivo più nulla. Quando stava per andarsene io avevo l'incontrollabile impeto di trattenerlo, ho fatto due o tre passi verso di lui chiamandolo per nome, con un braccio teso. Volevo fermarlo. Lui si era voltato, aveva gli occhiali da sole. "Sì?" "Non...non c'è possibilità di rivederti?" Quanto avrei voluto tornare indietro e non formulare quella domanda...mi stupii di me stessa. Lui mi rispose con le mani in tasca alzando le spalle "Ci incontreremo di nuovo, non c'è bisogno di programmarlo." Mi ha lasciata così, come un'idiota davanti alla Avex. Non l'ho perduto d'occhio per un solo attimo. Ross mi aveva scosso per riportarmi sulla terra "Angie! Ma che ti prende? Ma..." "Ross, andiamocene di qui." Durante tutta la passeggiata per Tokyo fui troppo silenziosa e permisi a Ross di elaborare dei pensieri. Sbagliati, sicuramente. "Ti ha fatto un effetto strano eh?" Le rispondevo scuotendo le spalle. Non avevo parole, non ne avevo più. Non mi capivo, non sapevo cosa mi stesse succedendo e avrei tirato testate al muro per togliermelo dalla testa. Ma non sarebbe bastato,sicuramente. Dovevo confrontarmi con me stessa e non ne avevo voglia. Era uno di quei momenti di "riunione personale" in cui avrei dovuto solamente rinchiudermi da qualche parte da sola, interrogarmi e rispondermi. Ma non ne avevo voglia. "La cornice!" scattai seduta sul letto, come se avessi ricevuto un pugno nello stomaco, Ross aprì un occhio "Angie?" "La cornice..." glielo ripetei con sguardo perso ed un filo di voce "Hai sognato?" No, non avevo sognato. Ma mi era tornata in mente la cornice di legno del mio sogno. La foto dentro, quella che non ero mai riuscita a vedere perfettamente... "Angie ma che ti succede?" Lo disse ridendo, era fortemente ironica e la cosa mi infastidì. "Niente...niente, no...tutto a posto." "Io non credo, anzi sai una cosa? Credo che Gackt ti abbia dato proprio una bella botta!" In quel momento non lo tollerai e per non risponderle male, mi alzai dal letto per chiudermi in bagno. Lì la situazione non migliorò anzi...si presentò perfetta per la mia "riunione personale", purtroppo.Appoggiata con le mani al lavandino osservavo la mia immagine allo specchio e non mi riconobbi subito. Cosa significava tutto? Perchè ci saremmo sicuramente incontrati di nuovo? Cosa lo rendeva tanto sicuro? Lasciai scorrere l'acqua nel lavandino e me ne buttai una sostanziosa manciata in faccia e tra i capelli, il freddo mi fece rabbrividire e pensare al momento in cui ero stretta tra le sue braccia... "Non tremo più e non capisco perchè" "L'ho trovato" cosa mi stava succedendo? Chi avevo trovato? Cosa? Cosa, chi stavo cercando io?...Avrei voluto dormire, perchè in quel momento nulla era più angosciante della realtà. Odiai il fatto di sentirmi così forte, chi l'avrebbe mai detto? Cos'era quella speranza che mi bruciava dentro facendomi brillare gli occhi con una luce sconosciuta? Cos'era quella voglia di andare ad accendere il pc per avere notizie su di lui? "C'è una sola spiegazione a tutto questo..." "Ti sei innamorata." Ross irruppe nel bagno all'improvviso spaventandomi, mi voltai verso di lei sorreggendomi con le mani al lavandino "Cos'hai detto?..." Alzò le spalle con aria distratta "Che ti sei innamorata" Scossi i capelli lentamente "No...la verità è che probabilmente quell'uomo è solo molto carismatico. Ci sa fare, è lampante e mi ha travolta, nient'altro. Domani sicuramente sarà tutto passato." "Questa è una tua difesa, amore. Solo una tua difesa. Ma non so se innamorarsi di lui possa essere una soluzione per te..." "Ma...ma di cosa stai parlando?" Cominciai a parlare agitando nervosamente le mani mentre camminavo avanti ed indietro "Io non sono innamorata, ma stiamo scherzando? Ho 34 anni, mi posso innamorare di un cantante giapponese? Va bene che sono disperata, ma fino a questo punto no! Dai..." "E quindi nella cornice non c'era la sua foto?" No, Non c'era la sua foto nella cornice, non doveva esserci. Ma non riuscii a risponderle. Mi fermai lasciando cadere le braccia lungo i fianchi in segno di sconfitta. Mi sentivo così ridicola...e così terribilmente in pericolo...
 
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view post Posted on 9/4/2012, 22:47

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non vuole ammettere la verità eh
hihi
 
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CAPITOLO 9

Ok. Solo perchè non riuscivo a dormire presi il pc (solo per quello eh? Ahah!), mi sedetti sul divanetto e lo appoggiai sulle ginocchia. Sapevo che Ross avrebbe potuto darmi tutte le informazioni che cercavo, ma preferii non chiederle niente. Per la direzione che stavano prendendo i suoi pensieri sarebbe andata il giorno dopo a prenotare le bomboniere per il matrimonio. Hm, no no. Mi convinsi a cercare notizie su Gackt solo per capire qualcosa di più. Se realmente c'entrava qualcosa con i miei sogni...ma non impiegai molto a capire che non era stata una brillante idea. Mi persi nelle sue foto, in realtà sprofondai ancora più in basso. La mia ricerca della verità si rivelò un vero e proprio fallimento. Le mani sulla tastiera cominciarono a sudarmi un po’ troppo, lo stomaco prese il posto della gola e così via. Fino a che non incappai in una notizia che mi fece trasalire… La mattina dopo Ross mi fissava in modo strano ed io esplodevo dalla voglia di parlarle e confessarle tutto. O quasi. “Beh…non ho dormito per niente.” “Avanti, dimmi. Ti conosco abbastanza bene per capire che hai bisogno di parlarmi.” Era o no la mia migliore amica? Sì che lo era. Ed io che stavo facendo? Per mentire a me stessa mentivo anche a lei? Appoggia la tazzina vuota ed incrociai le mani sul tavolo prendendo fiato “Ross…tesoro, sì. Mi conosci troppo bene, ecco…e tu sai benissimo cosa ho fatto stanotte, vero?” “Diciamo che non ho controllato la cronologia del pc per rispetto.” Le sganciai un mezzo sorriso micidiale e nascosi il viso per qualche secondo con le mani. Le lasciai scivolare nuovamente sul tavolo e presi a giocare con le dita. Parlai con gli occhi bassi “Ecco. Sì, mi sono informata su di lui. Ha quasi quarant’anni e non è stato sempre biondo, eh? In realtà è moro…va beh, è giapponese, è anche normale che sia moro. Ha cominciato con i Malice Mizer, un gruppo Visual…ho visto dei video, sono fantastici…poi beh, è diventato un solista. Quello che mi ha lasciata un po’…un po’ così…” sottolineai il mio “così” alzando le spalle “…è che non sta bene” La mia amica accennò un sorriso consapevole “Mi stai raccontando qualcosa che conosco già. Non so se ti ricordi che conosco Gackt da più tempo di te…e lo seguo.” Già, che perfetta idiota. “Sì…sì è vero ahah! Che scema!” Ross mi sorprese prendendomi entrambe le mani con le sue “No, non sei scema…e non sai quanto mi faccia piacere vederti così.” Mi venne spontaneo riprendermi le mani “No! Cioè…non pensare cose strane eh? Ho un’età, non mi posso innamorare di un cantante! La mia è pura curiosità…ho sentito qualcosa di strano” “Credo che anche lui l’abbia sentito.” Ah. La sensazione di essermi ficcata in un vicolo cieco era fortissima e mi strinse la gola in una morsa. “Probabilmente è lui che sogni da anni…” “Lui???” Ok, reagii per difesa. Mi alzai dal tavolo ridendo “Ahah! Ma no! Ma non intendevo quello!” Invece intendevo proprio quello. E la mia era voglia di capirci qualcosa, di andare più a fondo…dovevo varcare i muri della mia introspezione, dovevo abbattere le mie difese e non potevo farlo se non cominciavo ad essere sincera… “Ross…Ross, sì intendevo proprio quello” “E allora devi parlargli” “Già! Perché no? Ora gli telefono!” “Angie…Angie sei una scema. Con tutte le cose che hai studiato stanotte non hai scoperto che lui ha Twitter?” Sì, maledizione, lo sapevo. Maledizione ancora. “Twitter?” Ancora mentivo. Era più forte di me, il cantiere edile dentro di me stava lavorando davvero parecchio ad innalzare muri su muri…su muri… “Sì, ha Twitter…e tu hai la faccia di una che lo sa benissimo.”
 
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view post Posted on 10/4/2012, 19:36

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uhh hai cambiato il titolo..mi piace *_*
ora inizia da ammettere la verità..la curiosità si fa avanti *-*
 
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Sono contentissima che ti piaccia :wub: spero di stupirvi!
 
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Ero rimasta indietro >.< Belli i nuovi capitoli e anche il nuovo titolo! x3 Comunque "Anata no yakusoku" , se non sbaglio vuol dire "la tua promessa"?
CITAZIONE
da quando avevamo lasciato Gackt. Avevo il cervello in pappa, non ci capivo più nulla.

immagino xD
 
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Sì sì "La tua promessa" :)
 
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CAPITOLO 10

Fu una giornata pesantissima. Perchè puntavo a tornare alla Avex senza però farlo capire. Visitammo Tokyo, ci siamo anche fatte delle bellissime foto, oddio bellissime...non ce n'era una in cui non avevo l'espressione persa e/o terrorizzata. Non capivo come mai Ross non mi avesse proposto di tornare alla Avex. Fatto sta che tornammo a casa la sera distrutte dai chilometri fatti a piedi. Guardavo il pc cercando di non farmi scoprire...volevo iscrivermi a Twitter. Ma niente, lasciai perdere e decisi di affidarmi alla notte sperando di incontrarlo nei sogni. Mi vergognai tantissimo dei miei pensieri, come se potessero essere visibili e non mi sarei stupita più di tanto se davvero avessero preso corpo e sostanza per quanto erano forti. Insomma, mi stavo arrendendo alla realtà, alla verità. E gli occhi di Gackt mi accompagnarono fino al sonno, lì dove presero forma. Tra le mie mani, nella cornice. "Allora eri tu...sei sempre stato tu..." non sorrideva nella foto, era serio. Scostai qualche frammento di vetro per scoprirgli il viso, e lo feci con due dita, delicatamente, proprio come se gli stessi accarezzando il viso. "Sei tu, Gackt..." "No." Una voce profonda e severa mi scosse improvvisamente...davanti a me ancora la sagoma scura con i lunghi capelli mossi dal vento "Non sono Gackt." Mi alzai da terra tenendo stretta al petto la cornice, come per difendermi "Nella foto c'è il suo viso." "Ti sbagli. Nella foto c'è il mio viso. Ma tu sei troppo lontana dalla verità per capire." Strizzai gli occhi per cercare di mettere a fuoco l'immagine scura, senza risultato. "Cosa vuoi dire? Spiegami, ti prego! Avvicinati a me..." "Sei tu che dovresti avvicinarti a me." Abbassai il viso e staccai da me la cornice...la foto era sparita, ma rialzando gli occhi con terrore mi accorsi che quella presenza aveva rubato il viso scomparso. "Gackt!" Sì...era proprio Gackt! Ora potevo vederlo...era lui davanti a me e forse era sempre stato lui! "Sei tu! Gackt...cosa sta succedendo?" Mossi qualche passo verso di lui lasciando cadere la cornice ormai vuota a terra. "Sei cieca. Tu sei troppo cieca per capire cosa sta succedendo e se io te lo spiegassi, non capiresti comunque." Lo disse spalancando gli occhi e tirando le labbra con nervosismo. "Perchè mi tratti così? Cosa ti ho fatto?" "Ti è stata data un'altra possibilità, ci siamo incontrati di nuovo. Fallirai anche stavolta?" Queste parole mi colpirono in profondità e persi forza nelle gambe. Scivolando in ginocchio mi scappò qualche lacrima "Che ho fatto? Ti prego, almeno prova a spiegarmi! Ti prego..." Si voltò mostrandomi la lunga coda di capelli neri e lucenti come seta. Sì, aveva un kimono nero. "Dove vai?" Si allontanava sempre di più "No! Per favore fermati! Non lasciarmi sola!" Effettivamente si fermò, ma parlò senza voltarsi verso di me "Tu mi ucciderai ancora una volta. Ed io non te lo permetterò" "Io??? Io dovrei ucciderti? Ma che stai dicendo?? Io non voglio ucciderti!" Un braccio era teso verso di lui, l'altro intento a fare leva per alzare il mio corpo da terra, ma ero troppo debole. "Gackt!!! Gackt fermati!!!" Lo urlai con tutto il fiato che potevo avere in corpo, ma non servì a nulla, lui diventava sempre più piccolo e sparì dalla mia visuale, in quel giardino tutto rosa. Mi ripresi il braccio, mi strinsi forte forte e solo allora mi accorsi di avere addosso un vestito elegantissimo, blu cobalto decorato con pizzi neri. Meraviglioso. La cornice! Allungai una mano per raccoglierla e con timore la girai per vedere se la foto ci fosse ancora o meno. Quando scoprii che era ancora vuota scoppiai in un pianto disperato stringendola al cuore così forte da fracassarmi quasi la cassa toracica. E piansi, piansi fino a farmi girare la testa. Quando riaprii gli occhi erano ancora bagnati di lacrime, ma intorno a me c'era la camera d'albergo illuminata dal sole.
 
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