| E' stato quasi 8 anni fa.
Quindi avevo quanto? 14 anni, più o meno. L'avevo scoperto completamente per caso, leggendo qua e là. Avevo anche scoperto che era coinvolto in uno dei "film" di Ken Shiro, quindi la mia curiosità era molto aumentata, perciò andai ad ascoltarmi qualche sua canzone, ricordo ancora la prima canzone che ho ascoltato. Era 12月のLove song. Ricordo che, appena lo sentii cantare, rimasi completamente stregata dalla sua voce. Profonda, unica, bellissima, non avevo nemmeno visto una sua foto (perché beccai un video su youtube dove non c'era nessuna sua immagine, se non ricordo male), ascoltai e riascoltai per ore quel unica canzone.
Stavo passando un bruttissimo periodo a scuola, niente andava bene, ad essere sincera. Tristezza e avvilimento erano all'ordine del giorno, ero derisa persino dai professori, ma sapevo che Gackt era come... un mio porto sicuro, ero "piccola", avevo solo 14 anni e tendevo molto ad attaccarmi ai cantanti, a maggior ragione perché avevo (e ho) un bruttissimo rapporto con mio fratello, che da parte sua se ne è sempre fregato di me), quindi mi attaccavo a Gackt. Lo ascoltavo ogni notte prima di andare a dormire e ogni giorno prima di andare a scuola, mi dava forza e voglia di fare.
Ho attraversato tutti i periodi più brutti della mia vita e sono riuscita a passarli anche grazie a lui. Poi due anni fa è stato diagnosticato un tumore a mio padre e li non riuscivo ad ascoltare Gackt, piaceva anche a mio papà e in quel periodo, nonostante tutto, tendevo a star lontana alle cose che potevano ricordarmi mio padre come era prima della malattia e com'era durante il periodo di malattia, non volevo vedere nemmeno una foto di Gackt, me ne ero completamente distaccata, ascoltavo altri artisti e facevo sempre nuove scoperte. Poi un anno e tre mesi fa mio padre è deceduto, ho passato dei mesi terribili, dove praticamente non sentivo niente. E non nel senso di musica, ma nel senso di sentimenti, isolavo e bloccavo qualsiasi sentimento provassi, sia che fosse felicità o che fosse tristezza, al suo funerale mi ero ripromessa di non piangere e non l'ho fatto, ho tenuto dentro le lacrime, lo sforzo mi sembrava così tanto che mi sembrava di essermi spezzata le costole e per questo non ascoltavo Gackt. Perché sapevo che mi avrebbe fatto provare qualcosa, perché sapevo che la sua voce mi avrebbe fatto piangere le lacrime che, con tanto sforzo, avevo trattenuto. Perché sapevo che era, in qualche modo, legato a mio padre, per questo non volevo ascoltarlo o vederlo. Più stavo lontana da lui meglio era.
Ma Gackt è Gackt. E' stato quasi "il mio primo amore" musicale, sono riuscita a riavvicinarmi alla sua musica, nonostante tutto. Le lacrime che tanto temevo non sono mai arrivate, infatti penso che, nonostante tutto, io viva ancora in uno stato di perenne choc, che credo sia naturale a tutti quelli che, per più di un anno, hanno visto uno dei genitori consumarsi lentamente, per colpa di una malattia più grande di loro. Uno choc che mai andrà via, qualcosa con cui dovrò convivere per sempre.
Ancora adesso, nonostante siano passati quasi 8 anni, ascoltare Gackt mi da ancora quel senso di pace che non provo quasi mai. E la pace adesso mi serve più di qualsiasi altra cosa al mondo.
E alla fine, nonostante ci siano periodi brutti nella vita, si può sempre uscirne e diventare più forti. Devo in parte la mia forza a lui, a Gackt. Non so dove sarei se non ci fosse stato lui in alcuni bruttissimi periodi della mia vita. Cerco di non essere sempre triste e di sorridere sempre, perché come si dice "dopo un temporale, c'è sempre l'arcobaleno".
(scusate l'immenso papiro, ma è la prima volta che mi apro totalmente in questo modo e parlo, senza timore, di cosa significa Gackt per me)
|